“Paesaggio” designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle persone, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni
Articolo1, Convenzione europea del paesaggio, Consiglio d’Europa
Molti autori si sono spesi o si stanno spendendo sul concetto di paesaggio.
Studieremo il concetto di Paesaggio alla luce delle soluzioni prettamente progettuali: il disegno, la conservazione, la rigenerazione…
Molti autori di riferimento, concordano che esistono diversi Paesaggi.
Si consideri al riguardo la macro divisione di Christian Norberg-Schulz:
- Paesaggio Romantico
- Paesaggio Classico
- Paesaggio Cosmico
Il Paesaggio Italiano è un paesaggio classico.
Un ambiente composto da “cose” tangibili che emergono, (exsistunt) alla luce.
“Non è caratterizzato né dalla monotonia, né da molteplicità, ma dalla composizione intelligibile di elementi distinti come quelli delle montagne e dei colli che si presentano chiaramente definiti e solo di rado sono rivestiti dai boschi del Nord, da spazi naturali ben delimitati e figurabili, come quelli dei bacini e delle valli che compaiono come “mondi” a sé stanti; dalla luce forte, distribuita uniformemente, e dall’aria trasparente, che conferiscono alle forme un’accentuata presenza plastica”
Genius Loci, Christian Norberg-Schulz
Il Paesaggio Italiano è un paesaggio “coltivato”, un territorio trasformato nel tempo dall’azione deliberata, indicata dal verbo colere (coltivare) che è la radice etimologica sia di coltivare sia di cultura.
Da cui si dispiegano diversi significati
- coltivare, lavorare, curare
- abitare, vivere, trattenersi, frequentare
- ornare, adornare, abbellire
- onorare, venerare, trattare con riguardo, essere devoto a qualcuno
- praticare, esercitare
- celebrare, solennizzare
L’utilizzo di tale termine è stato esteso a quei comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”: da qui il termine “culto” e l’accezione che indica l’insieme delle conoscenze.
Un paesaggio coltivato
Dal latino colĕre originano significati diversi
Curare un terreno: far crescere una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuni a renderla capace di dar frutto; coltivare la terra, un podere, un campo, l’orto; coltivare a grano, a orto, a vigneti, ad agrumi, a foraggio.
Esercitare un’attività: dedicarsi a coltivare la pastorizia, la pesca, gli studi, le scienze, la musica, un’arte, gli affari.
Di facoltà spirituali o di sentimenti, esercitare, assecondare: coltivare la mente, l’animo, lo spirito, i vizi, le passioni; le amicizie, porre cura nel conservarle e accrescerle; coltivare un sogno, un’ambizione, o un progetto, un disegno ambizioso, un’illusione, un’utopia: curarli, tenerli vivi nella speranza di poterli un giorno tradurre in realtà.
Venerare, onorare: “voleva essere libera di potere adorare e coltivare il nostro Signore Gesù Cristo” (Giovanni Villani, Nuova Cronica 1348).
Nella forma riflessiva : coltivarsi, migliorare la propria educazione, la propria cultura: dovrebbe coltivarsi di più; cerca di coltivarti con buone letture.
Coltivato: terra coltivata, campo coltivato; perle coltivate, ottenute artificialmente; terreno coltivato: regione fertile e piena di coltivati.
La Cultura
La cultura è strettamente legata alla coltivazione, con la quale condivide la radice etimologica.
Conclusioni
Il cerchio si chiude rispondendo al quesito, quando che la terra diventa Paesaggio?
Il Paesaggio italiano è il precipitato della narrativa che la gente ha scritto nel corso dei millenni sul territorio, con la propria vita, le proprie fatiche ma anche con gli abusi e i disastri bellici o di semplice sfruttamento economico.
La missione
Gestire la rivisitazione e l’eventuale (ove sia necessario o utile) riprogettazione dei luoghi: per aiutare le persone ad abitare in sicurezza, così da poter godere la bellezza di questa nostra terra.
Conoscere il paesaggio in tutti i suoi risvolti e nelle sue innumerevoli variazioni locali e con esso, ascoltare il suo Genius Loci.
Interpretarlo, armonizzarsi con esso e, attraverso la sua conoscenza accrescerne il senso di “appartenenza”.